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Quali documenti servono e quanto costa aprire un’enoteca, quante e quali varietà di vini vendere e quali sono i guadagni di un’enoteca “tipo”: ecco tutto quello che c’è da sapere per aprire un’enoteca.

Aprire un’enoteca rappresenta un’alternativa potenzialmente più economica rispetto ad un locale di ristorazione. Se sei un amante o un esperto di vini e stai seriamente valutando di dedicarti a questo business ecco alcune informazioni utili per iniziare ad orientarti.

Per prima cosa è necessario fare una piccola ma fondamentale precisazione: esiste una precisa differenza tra enoteca e wine bar. La prima è un’attività specializzata nella vendita al dettaglio di vini, distillati e liquori, con una selezione di prodotti molto più ampia e ricercata rispetto ad un normale negozio.

La seconda è, invece, un’attività simile, ma che prevede la possibilità di somministrare i vini in vendita, accompagnati da menù, stuzzicherie e pietanze calde o fredde.

Servizi differenti significano costi e burocrazia differenti, più o meno economica a seconda dei casi, come vedremo meglio in seguito. Fatta questa premessa iniziamo a vedere nello specifico cosa serve per aprire un’enoteca, vineria e wine bar, quali sono i costi iniziali, come trovare fornitori e come promuovere al meglio l’attività.

In questo articolo

Aprire un’enoteca: cosa serve

Come detto, per enoteca si intende una rivendita di vini e altre bevande alcoliche con un’offerta di vini italiani e internazionali ben selezionata e assortita. La prima cosa da fare per aprire un’enoteca è stilare un business plan, un documento utile a stabilire costi, target e possibili rendite, focalizzando obiettivi a medio e lungo termine.

Per farlo puoi rivolgerti ad un professionista, consulente commerciale o di impresa, o provare da solo scaricando uno dei moltissimi modelli di business plan online e gratuiti reperibili in rete.

La compilazione di un business plan per enoteche dovrebbe sempre comprendere:

  • una valutazione dei costi per aprire e condurre l’attività (costi iniziali, affitti, eventuali lavori edili, acquisto di attrezzature e prodotti, arredamento e ogni altra spesa necessaria);
  • lo studio della migliore location, da individuare in funzione del target scelto (selezionato per età, potere economico, traffico nella zona e simili);
  • la redazione di “buyer personas”, tre o quattro profili di clienti-tipo, fondamentale per focalizzare la clientela che si desidera attrarre;
  • un prospetto degli obiettivi principali da raggiungere a stretto, medio e lungo termine.

Quest’ultimo punto, in particolare, ti aiuterà a capire se l’acquisto di una determinata attrezzatura è necessaria e può essere effettuato subito o in un secondo momento, prevedendo lo spazio per realizzarla.

Un esempio pratico: se l’idea è quella di aprire un’enoteca che offra anche la vendita di vino sfuso potresti incorrere in un problema di liquidità iniziale per l’acquisto delle botti da spillatura o del materiale necessario alla vendita di vino alla mescita. Con la redazione di un business plan potrai pertanto istituire l’apertura del punto vendita come primo obiettivo immediato, e l’implementazione del servizio di vendita alla mescita a medio o lungo periodo, in base al tempo necessario per reperire la copertura economica necessaria all’investimento.

Costi e documenti per aprire un’enoteca

L’avvio di un’enoteca è soggetta ad apertura di una SCIA presso l’ufficio preposto del comune di pertinenza. Il costo dell’apertura di una SCIA per attività commerciali dipende dalle imposte locali, che vanno comunque da un minimo di 250 euro ad un massimo di 1.000 euro circa.

Tuttavia, questi importi potrebbero variare qualora siano previsti costi addizionali di marche da bollo e altre spese burocratiche richieste dagli uffici competenti.

Sarà inoltre necessaria l’apertura di una partita IVA con relativa comunicazione alla Camera di Commercio, e l’individuazione di un codice ATECO per il commercio al dettaglio di bevande da non consumare sul posto (solitamente il codice assegnato è il 47.25.00).

È possibile aprire una partita IVA a regime forfettario (con aliquota al 15% anziché del 22%) per l’avvio di questo tipo di commercio, purché i ricavi non superino un fatturato annuo pari a 65.000 euro.

Il costo per aprire un’enoteca è mediamente quello di 30-40.000 euro, tenendo conto delle spese medie iniziali e di un primo assortimento di circa 300 etichette del valore di circa 150.000 euro.

Una stima molto approssimativa, sulla quale è però possibile iniziare a farsi un’idea, tenendo presente che vini di qualità maggiore faranno, naturalmente, lievitare il prezzo.

Aprire un wine bar: enoteca con somministrazione di cibi e bevande

Diverso è il caso in cui si intenda aprire una vineria che preveda la possibilità di somministrare cibi e bevande. In questo caso, oltre ai documenti appena citati, sarà necessario essere in possesso di un diploma alberghiero, o dimostrare di avere un’esperienza minima di due anni nel medesimo campo o nella ristorazione, a fronte di un regolare contratto.

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In alternativa, è possibile seguire un corso SAB, di durata e costo differente in base alla regione di residenza e di apertura del locale. Un corso SAB da 120 ore, comprensivo di esame finale, si attesta mediamente su un costo di 600 euro, mentre uno “agevolato” di 42 settimane va dai 300 euro a salire.

In alcune regioni, il costo di questi corsi può arrivare anche fino a 900 euro, ed è pertanto necessario prevederli in anticipo nel business plan, se si decide di perseguire la strategia del wine bar. Insieme alla SAB, è obbligatorio acquisire un certificato HACCP per apprendere il rispetto delle norme igieniche e di sicurezza necessarie a servire cibi e bevande al pubblico a norma di legge.

Il costo di un wine bar, maggiore rispetto a quello di un’enoteca, si aggira sui 70-80.000 euro, a fronte di maggiori spese di acquisto e certificazione di attrezzature per la preparazione o manipolazione dei cibi da somministrare.

È possibile aprire un’enoteca per poi trasformarla in un wine bar una volta avviata con profitto? Certo, l’importante è fare tutto a norma di legge.

Aprire un’enoteca / wine bar: come trovare i fornitori

Rappresenta uno degli aspetti più importanti, sia che sia intenzionato ad aprire un’enoteca o un wine bar. Entrambe le attività sono incentrate sull’assortimento e sulla qualità dei prodotti venduti, siano essi vini italiani e stranieri, liquori o distillati, ed è pertanto fondamentale scegliere un fornitore affidabile, puntuale e con ottime condizioni contrattuali.

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