C’è sempre chi si occupa del primo e chi pensa ad antipasti e contorni. Chi porta il dolce, meglio se tipico e fatto in casa, e chi va a fare spesa puntualmente nei giorni più caldi dell’anno.
E tra i classici sapori del periodo, come quello di panettone e pandoro, zampone e lenticchie per l’ultimo dell’anno, torroni e altre leccornie, non manca mai il momento del brindisi, sia esso di buon Natale o di felice anno nuovo. Secondo Coldiretti, nel 2019 circa il 70% degli italiani ha acquistato prodotti tipici da consumare o regalare nel periodo natalizio. Tra questi, il vino occupa certamente una posizione di rilievo, per 3 ottime ragioni:
- non può mai mancare a tavola;
- è un regalo perfetto e sempre gradito;
- scorre a fiumi nei giorni di festa.
Un’occasione speciale richiede un vino altrettanto speciale per essere celebrata. Le feste di Natale sono certamente tra queste. Con un ventaglio di abbinamenti che vanno dai bianchi della vigilia, ai rossi del 25 dicembre fino alle bollicine per capodanno, Natale rappresenta una perfetta circostanza per scoprire nuove denominazioni o vini mai assaggiati e condividerli con le persone a cui vuoi bene. Ecco qualche suggerimento per scegliere i migliori vini per la tavola delle feste e da regalare per fare bella figura. 😉
In questo articolo
Vino per la vigilia di Natale: il bianco è ancora un must ma…
Per iniziare, meglio orientarsi su un bianco delicato o sulle bollicine, magari per accompagnare un aperitivo di stuzzichini e finger food a base di pesce.
Chardonnay, Malvasia, Franciacorta, Vermentino di Toscana, Riesling, Trento doc sono tutte alternative al classico Prosecco, ideali quanto quest’ultimo per un aperitivo frizzantino.
Per abbinamenti più sostanziosi, come fritture in pastella, crostini, baccalà e verdure meglio orientarsi subito su bianchi secchi dai sentori più decisi, come Pecorino abruzzese, Soave, Lazio bianco Igp o un vino vulcanico Etna Bianco, perfetti anche per passare alle portate successive.
Per primi e secondi, insieme a quelli appena citati, vanno bene anche Verdicchio marchigiano, Roero, Zibibbo bianco, Fiano o Falanghina, Trebbiano o un Nasco di Cagliari. Bianchi più strutturati in grado di arricchire portate a base di pesce con la loro piacevole freschezza.
Per i veri amanti della tradizione che non sanno rinunciare al tradizionale capitone, o varietà di pesce più sostanzioso come salmone e tonno (affumicati e non) ecco una chicca davvero imperdibile: l’abbinamento vini rosati. Grazie al suo carattere astringente e corposo, un buon “rosè” rappresenta una perfetta via di mezzo originale e di grande effetto per accompagnare ricette di pesce, zuppe e primi piatti dai sapori più decisi.
Il menù del 25 dicembre prevede quasi ovunque piatti a base di carne e formaggi. Ingredienti che richiedono abbinamenti con vini ben strutturati e dalla spiccata vocazione tannica.
Prima di arrivare ai rossi, però, continuiamo sulla scia dei rosati individuando quelli che fanno al caso nostro in questa particolare occasione. Prediligeremo un rosato in particolar modo nel caso di carne alla griglia, carpaccio, piatti piccanti e pasta, magari da alternare successivamente a rossi più corposi.
Tra i rosati per il pranzo di Natale troviamo Cerasuolo, Rosato del Salento Igp, Chiaretto, Bardolino, Etna rosato e Lagrein dell’Alto Adige. Buona idea anche scegliere rosati rifermentati, in grado di dare il meglio anche con piatti di carne, formaggi poco stagionati e primi di pasta.
Sui rossi, invece, c’è assolutamente l’imbarazzo della scelta. Non esiste un vino migliore di un altro, esiste quello perfetto da abbinare al tuo menù. Per aiutarti nella scelta, cerca di individuare la varietà più conveniente sotto il profilo qualità – prezzo, dal momento che sulla tavola di Natale sul vino è sempre meglio non lesinare.
Montepulciano, Aglianico, Primitivo, Rosso del Piceno, Lessona, Cannonau, Taurasi, Tintilia del Molise: ogni regione italiana ha il suo vino “popolare” di riferimento, di antica tradizione contadina e, per questo, da sempre immancabile a tavola.
Spumante, Prosecco e Champagne per un capodanno frizzante
L’ultimo dell’anno è senza dubbio il trionfo delle bollicine. Capodanno non è tale senza il “botto” di mezzanotte, e tra fuochi d’artificio e una buona etichetta da stappare sempre meglio preferire quest’ultima.
Ma al di là del brindisi, la sera di Capodanno è anche indissolubilmente legata al dolce. Panettone, pandoro, torroni, e chi più ne ha più ne metta, necessitano del giusto vino per essere accompagnati. Insieme a Prosecco, spumante e champagne, tra le migliori bollicine da dolce troviamo Moscato d’Asti, Malvasia frizzante e, perché no, un buon Lambrusco frizzante rosso o rosato.
Per un fine pasto, ottimi anche vini da dessert come passito, vin santo, Barolo chinato, Vernaccia di Oristano e Zibibbo riserva.

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