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decreto rilancio

Approvato il 19 maggio scorso il tanto atteso Decreto Rilancio, con misure e agevolazioni per bar e ristoranti. Ecco in dettaglio cosa prevede e quali sono le agevolazioni più interessanti per locali pubblici.


La pubblicazione sulla Gazzetta Ufficiale del nuovo Decreto Rilancio (testo completo qui) ha introdotto con l’articolo n.120 il nuovo credito d’imposta per “adeguamento degli ambienti di lavoro”, insieme ad altre interessanti misure per bar e ristoranti.

Tra i locali pubblici interessati dal Decreto ci sono anche alberghi, cinema e teatri, che dovranno adeguare gli spazi fruibili dal pubblico secondo le misure anti covid previste dal documento. Per farlo il Governo ha previsto la possibilità di beneficiare di un credito d’imposta per la copertura di parte delle spese previste per l’adeguamento, insieme ad altre agevolazioni relative al periodo emergenziale.

Vediamole in dettaglio

In questo articolo

Agevolazioni per adeguamento di locali pubblici

Si tratta, in sostanza, di un esonero dal pagamento di TOSAP e COSAP, come previsto dall’articolo numero 187bis, dal 1 maggio al 31 ottobre 2020. Durante lo stesso arco di tempo sarà possibile inoltrare nuove domande di concessione per occupazione di suolo pubblico o ampliamento delle superfici esistenti in via telematica all’ufficio preposto del Comune di pertinenza.

Un aspetto che riguarda in particolar modo le necessità dettate dal distanziamento sociale all’interno di locali pubblici, che andranno di fatto a dimezzare del 50% il numero di coperti fino ad ora possibili per ogni tipologia di locale. In questo modo si cerca di favorire, ove possibile, una maggiore fruizione degli spazi esterni, esonerando dal pagamento della tassa per l’occupazione di suolo pubblico fino alla data prevista dal decreto.

Tra le possibili soluzioni temporanee per assicurare il rispetto delle misure di distanziamento sono previste la posa in opera di dehors, ombrelloni, pareti in plexiglass, arredi per esterni come vasi, corde, teli o pareti ombreggianti, pedane e tavoli, purché funzionali all’attività di ristorazione.

Bar, ristoranti e locali pubblici: misura del credito di imposta

Si tratta di una agevolazione del 60% delle spese per adeguamento normativo sostenute nel 2020, fino ad un tetto massimo di 80.000 euro.

Possono accedervi:

  • attività autorizzate alla somministrazione di cibi e bevande come bar, ristoranti, enoteche, ma anche rifugi di montagna, attività di servizi turistici, viaggio, organizzazione eventi, attività sportive e tutte le altre attività inserite nell’allegato numero 1 del DL 19 marzo;
  • fondazioni e associazioni;
  • enti privati, compresi quelli del terzo settore.

Tra i lavori compresi dal credito d’imposta, utili al rispetto delle prescrizioni sanitarie e di contenimento del Covid-19 rientrano:

  • Lavori edili per il rifacimento di spogliatoi, mense, ingressi, spazi comuni e medici;
  • acquisto arredi di sicurezza citati in precedenza;
  • investimenti in attività innovative, per l’acquisto di tecnologie utili ad agevolare il lavoro del personale, nel rispetto delle norme di sicurezza;
  • acquisto di apparecchiature per il controllo della temperatura dei dipendenti e della clientela.

L’agevolazione prevista dal credito di imposta è cumulabile con altre agevolazioni, anche relative alle medesime spese, e fruibile fino al 2021. Il credito di imposta può essere ceduto a banche o istituti di credito.

Decreto rilancio: le opinioni dei ristoratori

Discordanti e, ovviamente, preoccupate le impressioni degli addetti ai lavori. L’emergenza dei mesi scorsi ha assestato un duro colpo al settore della ristorazione, tra i più colpiti insieme al comparto turistico, che rappresenta oltre il 20% del PIL italiano e, per questo, tra i principali per la nostra economia.

A soffrire indistintamente grandi e piccoli locali, seppur per ragioni diverse. Chef stellati o celebri come Gianfranco Vissani dichiarano non sufficienti le misure previste del Governo, in quanto occorrerebbe una sospensione immediata della tassazione di settore fino a nuovo anno.

Il delivery registra prestazioni interessanti, con un boom iniziato nei mesi di quarantena confermato anche in questi primi giorni di riapertura, ma da solo non basta a sostenere il comparto, che risente certamente degli ingressi contingentati e dei timori del pubblico.

Nonostante le difficoltà, emerge il desiderio di ripartire, con il 70% di imprenditori italiani intervistati da una recente indagine condotta da TripAdvisor e The Fork che si dice pronto a rialzare la saracinesca. Un aspetto che testimonia tutta la vitalità e la passione di un settore, quello della ristorazione e della somministrazione di bevande, determinato a non gettare la spugna.

Come Esploravino abbiamo scelto di restare accanto ai ristoratori italiani, proponendo servizi per la distribuzione di vini italiani e internazionali in conto vendita, senza esclusiva di fornitura e con possibilità di effettuare reso gratuito di invenduti delle referenze acquistate. Il tutto insieme ad un servizio di consulenza per rinnovare la carta dei vini del tuo locale, in funzione delle nuove richieste del pubblico.

Un modo per sostenere un settore fondamentale per l’economia del Bel Paese in un momento tanto difficile, sicuri che l’unico modo per ripartire alla grande sia quello di farlo insieme.

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