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dati fipe ristoranti

Quadro tutto sommato positivo per l’appena conclusa stagione estiva del settore ricettivo. Una boccata di ossigeno per attività di ristorazione e somministrazione, che tornano complessivamente a registrare presenze dopo l’ennesima primavera trascorsa tra le tribolazioni delle chiusure a macchia di leopardo.

La spiaggia è stata la prima scelta di turisti italiani e stranieri, con il 60% delle prenotazioni concentrate nelle principali località marittime dello Stivale. Salento, costiera romagnola, amalfitana, lago di Garda e isole le mete più gettonate. Flussi minori in montagna dove, nonostante il trend positivo per il Trentino, non si riconferma l’exploit di prenotazioni avvenuto lo scorso anno, quando il grande pubblico aveva invece prediletto i piccoli borghi nell’entroterra abruzzese o valdostano per evitare i luoghi affollati.

Nota negativa per le grandi città d’arte, con Firenze, Roma e Venezia che lamentano cali di presenze, a conferma di una diffusa predilezione per i centri minori e le vacanze all’insegna del relax per “staccare la spina”.

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Stagione turistica 2021: non mancano opinioni discordanti

Nonostante il 47% degli operatori di settore intervistati dalla FIPE consideri positivamente la stagione appena trascorsa, per il restante 53% il lavoro c’è stato ma si ancora ben lontani dai fasti del passato. Il 15,6% del campione complessivo appartiene a gestori di bar, ristoranti e stabilimenti in zone costiere dove, come detto, il trend è stato sicuramente migliore che altrove.

Ciò che è certo è stato il ritorno in pompa magna di turisti stranieri, specie tedeschi e francesi, la cui assenza nel corso dello scorso anno si era pesantemente fatta sentire. Un ritorno che ha interessato non solo le località da sempre attrattive per questo cluster di pubblico, ma anche nuove destinazioni, come le isole Eolie, Napoli e provincia e il nord della Sicilia.

Purtroppo, la brusca virata delle temperature, dopo un agosto all’insegna del caldo torrido, sembra aver anticipato l’ingresso della stagione autunnale, condizionando il colpo di coda settembrino che avrebbe garantito ancora qualche settimana di lavoro a pieno ritmo. La preoccupazione maggiore, tuttavia, resta quella per i prossimi mesi, con la stagione autunno – inverno alle porte e la questione pandemica ancora non del tutto risolta.

Turismo e green pass: nessun condizionamento per la certificazione verde

A destare preoccupazione all’inizio della stagione estiva, inoltre, era stato il possibile obbligo di presentazione del green pass per accedere a locali pubblici e spiagge. Preoccupazione rivelatasi, in realtà, infondata in quanto anche per i non vaccinati è stato possibile usufruire dei servizi e delle strutture ricettive, rinunciando solo a qualche evento locale come concerti, spettacoli o iniziative similari.

A dettare la linea è stata, comunque, la massiccia percentuale di vaccinati (pari circa al 70% dei soggetti ammissibili), a fronte del solo 2% di individui che, nonostante fossero idonei al vaccino, hanno scelto di rifiutarlo per scelte personali (cioè non per patologie o allergie specifiche).

Con l’inizio della stagione fredda sono in molti a chiedersi cosa accadrà se l’obbligo di presentazione del lasciapassare sarà riconfermato anche in inverno per consentire la consumazione al chiuso. Ipotesi, al momento, quasi scontata che potrebbe però condizionare gravemente il numero di presenze nei prossimi mesi.

Enoturismo, turismo esperenziale e ricettività: risposta positiva anche per gli albergatori

Non ci aspettavamo risultati così positivi” ha dichiarato il presidente di Federalberghi Liguria Aldo Werdin sulle pagine di Repubblica, confermando una stagione in ripresa soprattutto per le strutture ricettive. Segmento, quest’ultimo, che più di altri aveva pagato lo scotto dei precedenti lockdown, azzerando quasi del tutto il numero di presenze negli ultimi due anni.

Concordi con Werdin anche colleghi e colleghe di Federalberghi di altre regioni, dalla Calabria al Piemonte, passando per la Campania e il Lazio. Il sold out a ridosso di ferragosto ha rappresentato l’apice di una stagione che ha fatto registrare il 75% complessivo di prenotazioni per le strutture ricettive italiane, sfiorando l’80% del 2019.

Note discordanti sono arrivate dal presidente di CNA Turismo Abruzzo Claudio Di Dionisio, che ha sottolineato come la misura del Green Pass sia stata lesiva per la regione, che non è riuscita a raggiungere gli stessi obiettivi del 2020.

A incentivare le presenze è stata l’offerta di pacchetti esperenziali, specialmente legati al segmento enoturistico, che ad oggi continua a rappresentare quasi la metà delle attività svolte dai turisti nelle località selezionate per le vacanze. Un segmento, quello del turismo del vino, sempre più fondamentale per il settore ricettivo del Bel Paese, in grado di creare perfette sinergie tra filiere parallele tra loro, come quella dell’ospitalità, della ristorazione e della produzione enogastronomica.

Il vino come strumento per uscire dalla crisi

Se non l’unico, il vino costituisce certamente uno dei principali strumenti per migliorare l’offerta ricettiva. L’evoluzione naturale del settore, passato dalle semplici visite in cantina con degustazione a vere e proprie esperienze di storyliving, ha sicuramente dato il proprio contributo al settore ricettivo, e non solo, per uscire dall’impasse dell’emergenza pandemica.

Strategie, quelle dell’enoturismo, che sempre più inizia a diventare necessario sfruttare anche fuori stagione, cioè nei mesi primaverili e invernali, per rispondere ad una domanda in crescita: quella delle vacanze per wine lovers.

In quest’ottica, vengono riconsiderati non solo i rapporti tra produttori e ristoratori, ma tra questi ultimi e i propri fornitori, sempre più orientati a divenire consulenti per l’organizzazione di attività promozionali e selezione dei prodotti, invece che semplici corrieri delle ordinazioni.

Per questo, come Esploravino, abbiamo pensato ad una serie di servizi integrati, che ci consentono di offrire ai nostri clienti le migliori condizioni contrattuali, come possibilità di acquisto di vini in conto vendita e resi gratuiti per la ristorazione, digitalizzazione e automazione della cantina e affiancamento nell’organizzazione di eventi promozionali per acquisizione e fidelizzazione del pubblico.

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