Le bollicine sono state senza dubbio la più frizzante (è proprio il caso di dirlo) novità del vino italiano degli ultimi anni. Una produzione salita alle stelle, con etichette di qualità sempre più alta, oggi in grado di competere anche con storici produttori di questo vino sui mercati di tutto il mondo.
Lo spumante italiano è diventato un simbolo, brand d’avanguardia e vera e propria espressione di quel Made In Italy che piace tanto al pubblico straniero, ma anche a quello del Bel Paese. Un vino ricco di espressione, nobile e delicato, perfetto per la stagione estiva e piatti della tradizione mediterranea. Non a caso il trend dei vini frizzanti ha iniziato a spopolare anche dove, solo fino a pochi anni fa, era praticamente impensabile.
Dagli aperitivi alla pizzeria, con pizzaioli alla costante ricerca di abbinamenti sempre più ricercati e originali (e con risultati strabilianti, c’è da aggiungere), la moda delle bollicine continua a crescere, trovando nuove strade per esprimersi.
Ma anche il galateo è importante. Ecco allora una pratica e veloce guida per servire spumante e vini frizzanti senza sbagliare.
In questo articolo
1. Occhio agli sbalzi di temperatura (e alla luce!)
Per questo è importante non metterlo in congelatore per farlo raffreddare in modo più veloce. Questo processo incide direttamente sul bouquet del prodotto, facendo perdere consistenza, sentori e corpo. La temperatura ideale per questo vino è compresa tra i 6° e gli 8° (anche se alcuni preferiscono spingersi anche fino a 4°) e può essere conservato anche a temperature più alte, ma è sempre bene raffreddarlo gradualmente.
L’ideale sarebbe conservarlo in grotta o in una cantinetta a temperatura controllata tra i 10° e i 14°, obbligatoriamente a riparo dalla luce. Nonostante le bottiglie di spumante siano quasi sempre scure, per ovvie ragioni, è infatti sempre bene stockare questo vino in un luogo buio. Questo vale in generale per tutti i vini, in quanto la luce potrebbe alterarne percezione e struttura.
2. Fresco, ma non freddo
È una concezione, purtroppo, ancora molto diffusa quella che spumante e vini frizzanti debbano essere degustati “ghiacciati”. Una temperatura troppo bassa, però, ne compromette il gusto, nascondendo note olfattive e di degustazione al palato.
Per vini giovani e molto aromatici la temperatura ideale è di 6°-8° (ben al di sopra dei 2° ai quali vengono erroneamente esposti o, peggio, delle temperature sottozero dei congelatori). Per millesimati importanti è possibile anche salire qualche un po’ per servirli a 10°-12°.
3. Botto si o botto no?
Far saltare il tappo non è considerato molto “educato”. Va bene per le premiazioni di F1 e MotoGP, non certo al ristorante. Se scegliere di infrangere questa regola per celebrare un momento di autentica gioia può essere considerato tutto sommato permesso, certamente non lo è un’altra terribile abitudine: la sciabolata.
Spettacolarizzare in questo modo l’apertura di un vino al solo scopo di divertire la clientela è assolutamente ingiustificabile.
4. Il bicchiere giusto… non è il flute!
Lo so, ci addentriamo in un sentiero molto pericoloso, ma vale la pena affrontarlo. Il flute è generalmente considerato il miglior bicchiere per vini frizzanti per via della sua forma affusolata ed elegante.
In realtà, proprio per via della considerevole percentuale di anidride carbonica, questi vini andrebbero lasciati “respirare” in un bicchiere dalla forma più ampia e svasata. Una coppa è, infatti, più indicata per spumanti dolci, un calice a tulipano per vini Charmat o metodo Classico.
Al di là della forma più aperta del bicchiere, in grado di garantire lo stesso effetto visivo del perlage, senza però rinunciare alla vera essenza del vino, coppe e tulipani sono calici più indicati per il pasto rispetto al flute. Pertanto, se decidi di inserire le bollicine in abbinamento a piatti del tuo menù, rifletti a fondo su questo aspetto.
5. Galateo di apertura e servizio dello spumante
Una volta tolto dalla cantinetta, il vino va semplicemente riposto in un secchiello con ghiaccio per qualche minuto, fino a raggiungere la giusta temperatura di servizio. Per aprire la bottiglia è bene ruotarla tenendo fermo il tappo con l’altra mano, e non il contrario.
In fase di apertura, poco prima del distacco del tappo dalla bottiglia, è opportuno inclinare appena quest’ultima per permettere al gas di uscire, senza far saltare il sughero. Avvolgi a questo punto la bottiglia con un tovagliolo per evitare sgocciolature e versala tenendola con la mano sul fondo. Una volta terminato il servizio, riponi la bottiglia nel secchiello, a disposizione dei commensali.
Buona norma sarebbe anche servire il vino in bicchieri precedentemente raffreddati.
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