A lungo ingiustamente additato come vino di bassa caratura, né rosso, né bianco o, addirittura, il risultato di una semplice miscelazione dei due, il rosato, o “rosè”, sta vivendo una seconda epoca d’oro, in Italia ma non solo. Il rosato italiano è, infatti, sempre più apprezzato anche all’estero.
Non a caso, il Consorzio del Prosecco di Conegliano Valdobbiadene, tra i bianchi frizzanti nostrani più noti al mondo, ha recentemente pensato di modificare il disciplinare di produzione, che prevede la vinificazione esclusivamente in bianco, per riconoscere anche il Prosecco rosé tra i prodotti tutelati dall’ente.
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Storia e produzione del vino rosato
È ancora, purtroppo, diffusa la credenza che il rosato sia prodotto dall’unione di uve bianche e rosse, quando non proprio dalla miscelazione di vini diversi (pratica vietata per legge!).
Il vino rosato, in realtà, è prodotto con uve a bacca rossa vinificate in bianco, cioè lasciate a macerare sulle bucce dopo la spremitura per un tempo inferiore a quello solitamente usato per i rossi (dalle 12 alle 48 ore per i rosati contro i 15 / 20 giorni per i rossi).
In base al tempo di macerazione, il vino acquista tonalità di rosa più o meno marcate, che dalla tipica colorazione “confetto” possono scurire fino a raggiungere riflessi più ambrati, come nel caso del Cerasuolo. Grazie alla sua indole indipendente, slegata da bianchi e rossi ma con qualità simili a entrambi, il rosato è un vino facile da abbinare a cucine anche molto diverse tra loro.
In Francia, infatti, il rosato rappresenta il vino di Natale per eccellenza, per la sua capacità di sposare in modo egregio piatti di pesce alla vigilia e di carne a Natale e Capodanno, divenendo in questo modo immancabile sulla tavola delle feste. Un particolare in grado di sfatare il mito secondo cui il rosato sia un vino prettamente estivo, data la temperatura di piuttosto bassa che lo contraddistingue.
Si tratta, in realtà, di un vino in grado di donare una nota di colore e un gradevole sapore alle occasioni speciali, ma ideale anche per la tavola di tutti i giorni.
E allora, ecco 6 imperdibili rosati italiani, selezionati dagli esperti di Esploravino. Perché, come ricorda la famosa pop star americana Miley Cyrus, “il rosa non è un colore, ma uno stile di vita”.

Sol di Seta – Rosè Franciacorta Docg
Il Franciacorta è un vino frizzante prodotto nell’omonimo territorio della Lombardia. Rappresenta uno dei fine wine italiani più gettonati e conosciuti all’estero, in grado di esprimere un bouquet di profumi e toni di sapore prestigiosi, coronati da un perlage molto gradevole.
Abbiamo scelto il Franciacorta rosato prodotto dalla cantina Sol di Seta per il suo carattere delicato ma ricco di sentori. Di colore rosa chiaro e dal perlage molto fine, all’olfatto è ricco di essenze floreali e fragranti aromi di frutti rossi, come ribes, fragola e lampone.
Al palato si presenta con note fruttate e particolarmente fresco. Perfetto per aperitivi, ma anche con primi e secondi piatti a base di verdure, carne magra e pesce.

Donato di Tommaso – Cerasuolo d’Abruzzo Doc
Il Cerasuolo è un rosato oppure no? La tonalità notoriamente più scura di questo vino rispetto ad altri rosati ha da sempre acceso un interessante dibattito tra i professionisti del settore.
In Abruzzo, il Cerasuolo è un vino “di bandiera”, prodotto a base di uve Montepulciano in tutta la regione. Le ragioni del suo successo risiedono, forse, nell’essenza stessa del territorio e della sua storia, legata ad una cultura contadina caratterizzata tanto da territori montani quanto costieri.
Ed è proprio nelle zone collinari a metà tra le due che il Cerasuolo trova da sempre la sua naturale vocazione, rivestendo il ruolo di un vino più leggero del rosso Montepulciano, adatto alle cucine di mare e monti.
Tra tutti, abbiamo scelto quello prodotto dalla cantina del giovane Donato di Tommaso, custode della tradizione locale ma, al tempo stesso, geniale sperimentatore.
Il Cerasuolo d’Abruzzo Doc da lui prodotto è un vino profondo, evolutivo. Di colore pieno e non sbiadito, con note speziate di cannella, ferro e arancio. Un vino fresco e dinamico, complesso e ricco di carattere, dal finale lungo ed energico. Un vero toccasana.

Barone di Villagrande – Etna Rosato Doc
Vino vulcanico a bacca rossa, vinificato in bianco. L’Etna Rosato Doc della cantina Barone di Villagrande è un’autentica esperienza da vivere e condividere. Un vino perfetto da regalare, ideale per tavole importanti e gradevole anche come piacevole aperitivo in compagnia.
Di colore ambrato tendente al giallo intenso, prodotto a base di Nerello Mascalese e uve Carricante, il suo sapore racconta le particolari proprietà del terroir vulcanico, unite alle tipiche note agrumate della Sicilia.
Perfetto con caponate di tonno, fritture di mare e primi a base di pomodoro, è un vino in grado di conquistare.

Dolianova – “Rosada” Cannonau di Sardegna DOC
Cannau vinificato in bianco dalla storica cantina sociale di Dolianova, comune nella zona del cagliaritano. Si tratta della più grande cantina sarda, con volumi di produzioni importanti ma che, al tempo stesso, non ha rinunciare alla qualità delle sue etichette, curate nel prodotto quanto nell’estetica.
Vino di colore rosa chiaro, di carattere delicato e dall’elegante profumo di frutti rossi, il Rosada è perfetto da abbinare a antipasti di terra, salumi, risotti e carni bianche alla graglia, ma anche come vino da aperitivo grazie alla sua struttura piena e ad una buona persistenza al palato.

Venturini Baldini – “Cadelvento” Lambrusco Spumante rosato DOP
Un Lambrusco rosato? Perché no. A produrlo, una cantina emiliana di rilievo: la storica azienda Venturini Baldini di Roncolo, in provincia di Reggio Emilia.
Rosato biologico prodotto da cloni di Lambrusco Sorbara e Grasparossa, dal profumo suadente e fragrante. Al palato presenta note asprigne di rosa canina e susina, asciutto e dal finale pulito. Da provare con formaggi freschi e leggeri, ma anche con ricette di mare come brodetti o piatti a base di crostacei.

Albino Piona – Bardolino Chiaretto DOC
Nasce dal connubio di uve Corvina e Rondinella, tipiche del territorio di Verona. Presenta un profumo floreale e un gusto delicato, sapido e dissetante. La vinificazione prevede poche ore a contatto con le bucce, seguita da una fermentazione a temperatura controllata e maturazione sulle fecce fini, per rendere questo vino gradevole e di carattere pieno.
Non a caso, è ideale per accompagnare sia antipasti leggeri e piatti a base di pesce, ma anche formaggi teneri, verdure, salumi, carni bianche e… pizza!
Pinky Way: la box in rosa di Esploravino
Dalla Sicilia alla Sardegna passando per il Veneto e l’Emilia: un ideale giro d’Italia in compagnia di quattro grandi rosati, per la gioia di chi ama le infinite declinazioni di questi vini.
Dall’antipasto al brindisi finale, un viaggio alla scoperta degli infiniti abbinamenti possibili, tutti rigorosamente in rosa!
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